foto_centroIl CEN.TR.O. 21 ODV (Centro Trisomia 21 Oltre le diversità) è un’associazione di volontariato nata a Bologna nel 1993 con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sindrome di Down e promuovere l’integrazione e lo sviluppo delle autonomie per consentire una vita dignitosa alla persona down adulta anche in assenza della famiglia.

Molteplici sono le attività promosse dal CEN.TR.O. 21 – che da alcuni anni si rivolgono non solo agli adulti down, ma anche a persone con disabilità mentale lieve – con l’obiettivo di sviluppare competenze espressive, comunicative e di far prendere ai partecipanti maggiore consapevolezza di sé e del mondo che li circonda:

La Corale “Anna Maria Scala” – Il Laboratorio Musicale – Il corso di Movimento Espressivo – Il Laboratorio Teatrale – “La Febbre del Sabato Sera” – Il “Pomeriggio Insieme” – Altre iniziative e attività.

STORIA

Tutto iniziò nel 1992, quando un gruppo di 36 persone – tra cui 10 ragazzi con sindrome di Down (provenienti da Bologna, Milano, Bergamo e Brescia), un comitato scientifico e una troupe televisiva RAI – partì alla volta del Giappone per svolgere un intenso programma di incontri sportivi, scientifici e sociali con personaggi pubblici, associazioni sportive e responsabili di centri per i disabili di quel paese. Si trattava di verificare, nella patria del judo, il risultato di anni di sforzi e ricerche condotte in varie città dell’Emilia e della Lombardia da un gruppo di ricercatori e di genitori di down che avevano utilizzato questo sport per la socializzazione e la progressiva autonomia dei ragazzi. Il loro ingresso nel mitico Kodokan di Tokyo, Mecca del judo mondiale, creò qualche imbarazzo a maestri e allievi: in Giappone, infatti, non è comune vedere portatori di handicap inseriti in contesti scolastici e sportivi in uno spirito di integrazione.case

“Il motto OVER THE GAP (Oltre le Differenze) si spiega da solo, il fiume vuole rappresentare l’ostacolo da superare tramite un ponte che unisca armoniosamente le due sponde, quella della “normalità” e quella dell’handicap. Questo ponte non è un’utopia, occorre solo buona volontà. La speranza è che la sua costruzione, anche se ancora all’inizio, possa realizzarsi e grazie a tante braccia che lavorano possa riuscire solido e duraturo nel tempo; solo così noi genitori potremo lasciare questo mondo con serenità, sapendo che per i nostri figli il futuro non è più un’incognita.” (Anna Maria Scala Poli)

Nel novembre del 1993 fu gettata la “prima pietra” di quel ponte: dalla volontà dei promotori e dei partecipanti al viaggio in Giappone di trascendere sé stessi e dare significato concreto ai propri sforzi, nasceva l’associazione CEN.TR.O. 21.